mercoledì 27 giugno 2012

Tell me i'm your national anthem


Ormai dimenticata dagli hipster, che si sono resi conto con un po’ di ritardo che la loro nuova eroina in realtà è una diva mainstream vera e propria, Lana Del Rey abbandona l’estetica omosessuale e patinata di Yoann Lemoine per affidarsi a Anthony Mandler (collaboratore di fiducia di Rihanna) col quale tirare fuori il videoclip più bello della sua carriera.
Ok, non è volgare come speravo: nella mia fantasia una Lana vestita da soldatessa sexy in un Pakistan versione gangsta andava ad uccidere Osama bin Laden infilzandolo con una bandiera americana, ma mi accontento di vederla nei panni di Jackie Kennedy. Moglie di un presidente rapper, in un immaginario gangsta, volgare e kitsch (Lana circondata da fiori, che si struscia sulla pelle di un orso, rose che sbocciano, ecc). Il tutto incorniciato da un filtro un po’ vintage un po’ alla Instagram.
L’attentato a John F. Kennedy non è la prima volta che viene rappresentato in un videoclip e anche in questo caso il risultato è decisamente ottimo.
Più kitsch e meno fanciulla morente possono rendere Lana molto più interessante di quanto ha dimostrato fin ora.

lunedì 18 giugno 2012

Lack of payoff

Le ovvie metafore
Neanche due anni fa acclamavo l’inventiva e la genialità di Jonna Lee e del suo progetto audiovisivo iamamiwhoami, nato di punto in bianco e costruito sulla base del viral marketing che vedeva l’artista reinventarsi completamente da un punto di vista musicale.
Una serie di video affascinanti e inquietanti che, oltre a me, hanno attirato curiosi da tutto il mondo creando un meccanismo di attesa nei confronti di ogni video simile a quello che si istaura tra una puntata e l’altra di una serie tv.
Questa sorta di web serie musicale basata su una mitologia di mandragore e sirene, costruisce la sua prima “stagione” dal nome bounty con 10 videoclip (più i rispettivi prelude) intervallati da tempistiche sempre diverse e che istaurano un rapporto con il fruitore che lo invoglia ad esplorare e indagare sull’origine dei personaggi coinvolti e la storia che celano i video.

Dopo un periodo di pausa, com’era iniziato, il progetto iamamiwhoami è ripartito a pubblicare video: dopo un piccolo teaser arrivano uno dopo l’altro nove video e rispettive canzoni, però anche se il nome rimane lo stesso la saga si allontana profondamente dal bounty che aveva appassionato e creato una solida fanbase.
La simbologia legata ai numeri viene lasciata perdere e i video arrivano puntuali ogni due settimane, e risultano completamente sterili.
Da progetto visivamente stimolante (e anche coraggioso per le sue componenti sessuali ed ecologiste) si passa ai “video esibizione” svogliati tipici di molti musicisti moderni (soprattutto in Italia con Gaetano Morbioli come paladino), che ricorrono al video giusto perché serve a promuovere la canzone ma senza alcuna minima voglia di utilizzare al meglio il medium. Pigramente si cerca di riempire i tre o quattro minuti del pezzo con immagini superfule e a tratti irritanti nella loro inconcludevolezza.
Il nuovo video di iamamiwhoami
Se nei primi video del secondo ciclo, chiamato kin, si percepisce a tratti un tentativo narrativo andando avanti questo aspetto, già di persè minimo, viene presto abbandonato eliminando definitivamente ogni traccia di curiosità o aspettativa che poteva aver destato.
Boschi, tramonti, spiagge e Jonna Lee che cammina sono gli unici elementi di questi video che, nel caso migliore annoiano e in quello peggiore si rivelano ridicoli in modo imbarazzante come nel caso di goods: l’episodio conclusivo di questa “seconda stagione”, non sono altro che 5 minuti di Jonna Lee vestita come un pagliaccio che balla su sfondo nero, senza contare la sottile metafora con la stanza nera che rappresenta l'album. Booooring .
Il nulla che stride ancora di più se si pensa alla bellezza e al modo in cui l’artista aveva sfruttato le potenzialità del medium del videoclip solo qualche anno prima.
Come in un Lost musicale gli elementi di mistero e le domande createsi nel tempo vengono lasciate lì abbandonate, nessuna ricompensa prevista, il mistero è svelato senza alcuna catarsi, fatta passare come una notizia di poco conto. Solo la musica conta adesso, il resto è un accessorio superfulo che finisce con l'imbruttire.

venerdì 10 febbraio 2012

Millennium: Uomini che odiano i sottotitoli


Quando ho visto la versione svedese di Uomini che odiano le donne, ho rivisto tanto thriller americano anni novanta, in particolare il Fincher di Seven e quando fu annunciato un remake diretto proprio da quest’ultimo ho subito pensato fosse la scelta perfetta, che il cerchio si chiudeva.
Sbagliavo però, il Fincher di quei tempi non c’è più, quella combinazione di sporco e glamour, i riferimenti all’estetica gorn e bondage, non fanno più parte del suo bagaglio estetico.
Quel Fincher dal materiale di partenza avrebbe tirato fuori un capolavoro, il regista di oggi ha fatto solo un thriller poco superiore alla media americana.
La sceneggiatura di Steven Zaillian appiattisce il più possibile il già semplice materiale di partenza rendendo ogni dettaglio investigativo a prova di americano stupido, tagliando personaggi e background vari per snellire a più non posso la storia e invece riprendendo dettagli per lo più inutili dal libro per dare comunque una certa piega buonista (la figlia che aiuta a risolvere il caso grazie alla sua conversione cattolica).
Tutto più leggero, la violenza è ridotta, il passato di Lisbeth Salander alleggerito (e giusto accennato in qualche battuta del finale), così come il suo look: tutti la guardano come se fosse un mostro quando in realtà è una ragazza bellissima con un paio di piercing e un abbigliamento un po’ alternativo.
Fincher non si rivela più capace di ritrarre il marcio e si limita a girare il film in modo raffinato e tecnicamente impeccabile senza però i guizzi di The Social Network.
Dai 13 milioni del film svedese ai 90 dell’americano, come l’aumento del budget, tutto diventa più grande e lussuoso: le impeccabili case svedesi che sembrano uscite da una rivista di arredamento, i costumi fighetti, quasi un H&M più raffinato, e la bellissima fotografia gelida che ritrae tutti in modo pulito e asettico. Tutto è più fighetto anche da un punto di vista di sfacciato product placement con immancabili supporti Apple così di tendenza ma al contempo inguardabili in mano ad un personaggio che dovrebbe essere un serio hacker e non un grafico hipster.
Gli elementi più interessanti arrivano dalla colonna sonora: se nel caso di The Social Network trovavo il lavoro di Reznor e Ross era inutilmente invasivo e forzatamente cupo, questa volta invece le sonorità gelide del duo arredano alla perfezione il film, dando un grande fascino ad intere sequenze che altrimenti sarebbero risultate asettiche.
Curiosa la decisione di lasciare le vicende in Svezia, un po’ come dire “quelle cose brutte non succedono mica in America”, quando invece il passaggio agli stati uniti forse avrebbe giovato (vista la loro “cultura” di serial killer), così come sarebbe uscito quasi naturale un parallelo tra Julian Assange e il protagonista Mikael Blomkvist ma niente. Non c’è un minimo di innovazione rispetto all’originale, né un tentativo di autorialità da parte di Fincher, solo semplificare e riproporre in una lingua diversa lo stesso prodotto.
Visto il risultato è comunque da apprezzare la decisione di non mettere attori troppo famosi a corredare il cast, fatta eccezione per Craig e Plummer, ed utilizzare per lo più attori anonimi e volti poco conosciuti, compresa la buona ma non eccezionale Rooney Mara che dimostra che la potenza del personaggio potrebbe lanciare un po’ qualunque attrice.

sabato 31 dicembre 2011

2011 videoclipparo

Cliccate sull'immaginina per vedere il video:

Is Tropical
Is Tropical – The Greeks diretto da Megaforce
Bambini, violenza, anime, gangstar. Tutto.
Matta
Matta - Release The Freq diretto da Kim Holm
I cervi sono animali hipster.
Björk
Björk - Crystalline diretto da Michel Gondry
Effetti da b-movie di fantascienza anni '80 per la solita perfetta accoppiata Björk/Gondry.
Depeche Mode
Depeche Mode - Personal Jesus (The Stargate Mix) diretto da Patrick Daughters
Remix utile ma video eccellente.
Katy Perry
Katy Perry - E.T. diretto da Floria Sigismondi
Floria trasforma ancora una volta una pop star in uno dei suoi freak.
Rihanna
Rihanna - We Found Love diretto da Melina Matsoukas
La gemella hipster Rihanna protagonista di una puntata di Skins vomita stelle filanti.
Ministri
Ministri - Tutta roba nostra diretto da Fabio d’Orta
Milano attaccata dai giocattoli pucci giganti.
M83
M83 - Midnight City diretto da Fleur & Manu
Baby Misfits francesi.
Massive Attack
Lady Gaga - Born This Way diretto da Nick Knight
Lady Gaga genera una nuova specie sulle note di Bernard Herrmann.
I cani
I cani - Hipsteria diretto da Art Cock
La jetée 2.0

giovedì 29 dicembre 2011

2011 cinematografico

film

Lo so, manca questo e manca quest'altro. Lo so, quello andava lì e quello era meglio là. Quest'anno ho faticato più del solito a trovare una giusta collocazione, tanti film buoni e pochi picchi sia in negativo che in positivo. Per cui prendete il tutto in modo più intercambiabile del solito.

1. Habemus Papam di Nanni Moretti
2. The Tree of Life di Terrence Malick
3. Drive di Nicolas Winding Refn
4. L'amore che resta di Gus Van Sant
5. Un gelido inverno di Debra Granik
6. 127 ore di Danny Boyle
7. Pina 3D di Wim Wenders
8. Carnage di Roman Polanski
9. Sucker Punch di Zack Snyder
10. Corpo celeste di Alice Rohrwacher

11. Midnight in Paris di Woody Allen
12. L'ultimo terrestre di Gipi
13. Non lasciarmi di Mark Romanek
14. Lo stravagante mondo di Greenberg di Noah Baumbach
15. Easy Girl di Will Gluck
16. Hanna di Joe Wright
17. This Must Be the Place di Paolo Sorrentino
18. Angele et Tony di Alix Delaport
19. Melancholia di Lars von Trier
20. Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento di Hiromasa Yonebayashi

Piccolo caso a parte degno di menzione Boris - il film di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre & Luca Vendruscolo.

Piccola parentesi per film che non escono/sono usciti in dvd/usciranno forse tra tre anni d'estate in cinque sale. L'anno scorso erano tre, quest'anno cinque, aumentano progressivamente e non è un buon segno.
film

Submarine di Richard Ayoade
Gainsbourg (Vie héroïque) di Joann Sfar
Attack the Block di Joe Cornish
Beginners di Mike Mills
Les contes de la nuit di Michel Ocelot

martedì 27 dicembre 2011

2011 musicale

Per la serie, riesumiamo il blog abbandonato da un anno solo per postare collage di immagini, l’ambito classificone musicale:
album

-Verdena - Wow
-I cani - Il sorprendente album d'esordio dei cani
-Florence + the Machine - Ceremonials
-Björk - Biophilia
-Lykke Li - Wounded Rhymes
-M83 - Hurry Up, We're Dreaming
-Patrick Wolf - Brumalia
-Dente - Io tra di noi
-The Horrors - Skying
-Émilie Simon - Franky Knight

Bonus track:
-Planningtorock - W
-Cliff Martinez - Drive
-The Chemical Brothers - Hanna
-Aucan - Black Rainbow
-Mélanie Laurent - En t'attendant

venerdì 31 dicembre 2010

Ultima classifica

Cliccate sull'immaginina per vedere il video:

iamamiwhoami
iamamiwhoami - b o u-1 u-2 n t y diretti da Viktor Kumlin (?)
Un modo rivoluzionario per utilizzare i videoclip sfruttando internet. La sua saga è durata un anno e mi sembrava il caso di omaggiarla per intero considerandolo come un unico grande videoclip dell'anno.
Sebastien Tellier
Sebastien Tellier - Look diretto da Petra Mrzyk e Jean-François Moriceau
Animazione minimalista e sensuale, un piano sequenza segue una camminata nelle sue evoluzioni e metamorfosi.
Arcade Fire
Arcade Fire - The Wilderness Downtown (We Used To Wait) diretto da Chris Milk
Secondo video non tradizionale della classifica. Un esperienza visiva e tecnologica coinvolgente e liberatoria.
M.I.A
M.I.A – Born Free diretto da Romain Gavras
Un vero e proprio cortometraggio, shockante e violento.
Arcade Fire
Arcade Fire - The Suburbs diretto da Spike Jonze
La vita nei sobborghi rappresentata come una prigione.
Liars
Liars - Scissor diretto da Andy Bruntel
Una favola claustrofobica.
Lady Gaga
Lady Gaga – Telephone feat. Beyoncé diretto da Jonas Akerlund
Thelma e Louise incontra Kill Bill per il sequel di Paparazzi.
Kanye West
Kanye West - Runaway diretto da Kanye West
Terzo video non convenzionale della classifica, un vero film sulla breve vita di una fenice.
Massive Attack
Massive Attack - Psyche diretto da Dougal Wilson
Fantasmagorie in città deserte.
Florence + the Machine
Florence + the Machine - Cosmic Love diretto da Tom Beard e Tabitha Denholm
Giochi di luce e fotografia veramente notevoli.

Buon anno a tutti e forse questo sarà il mio ultimo post (e resterà on-line tipo 4 ore) visto che quei simpaticoni di netsons hanno deciso di eliminare quasi tutti i servizigratuiti a meno che non si paghino 15 € l'anno o si abbiano millemila contatti al mese.