martedì 22 luglio 2008

Gossip Whore


Io di serie adolescenziali ne ho viste parecchie, dagli infimi I ragazzi del muretto e I ragazzi della 3ª C ai “bestseller” Beverly Hills 90210 e Melrose Place fino ai giovani Dawson's Creek, The OC, Paso Adelante e Gossip Girl. Fin ora potevo catalogare questa mia macabra “passione” nella categoria trash involontario finché non è giunto Skins.
Devo ammettere che l’avevo completamente snobbato inizialmente perché, diciamoci la verità, ne avevo le palle piene delle solite storie trash ambientate solo in posti diversi (il climax è raggiunto da Gossip Girl in cui hanno persino cercato degli attori più possibile somiglianti a quelli di OC *_*”), una serie di circostanze mi ha convinto a vederlo.
Nel peggiore dei modi mi sono sciroppato a fatica le prime tre orribili puntate della prima stagione nelle quali tutti i personaggi sono praticamente inutili, eccetto Cassie che è l’unica sviluppata per bene fin dall’inizio, ed ero pronto a mollare quando dal quarto episodio in poi è diventato di botto una figata (il picco massimo della prima serie è raggiunto dall’ottava puntata).
A fanculo gli stereotipi vari e i moralismi, centimetri di pelle sono mostrati senza troppi problemi, certamente non a livelli di Larry Clark, e paste, erba, alcol e allucinogeni vengono ingurgitati in gran quantità senza moraleggiarci sopra. Dove Seth per una canna s’incasinava la vita e Blair per essersi ubriacata e finita a letto con un infima persona, in Skins invece non ci sono ripercussioni etiche-morali per il comportamento degli adolescenti inglesi, se si rovinano la vita è per le loro scelte e non per una sorta karma disney-ano.
Secondo le leggende, il produttore della serie avrebbe coinvolto il figlio e un team di teen-sceneggiatori per tirare su un prodotto il più realistico possibile e più vicino ai gusti dei fruitori.
Il risultato è come ho detto sopra la mancanza di una morale preconfezionata, genitori che non vengono mai neanche mostrati come nel caso di Chris, e in altri casi più infantili e sesso-centrici dei figli come con la madre di Michelle. Gli adulti in genere vengono mostrati né meglio né peggio dei giovani, l’insegnante non si fa troppi problemi etici ad andare a letto con un proprio alunno. I giovani sempre in cerca di una festa, di qualche nuova droga, di nuove esperienze chi per soffocare la propria vita sentimentale, chi per dimenticare la propria vita che va a puttane ma soprattutto per provare cose nuove senza freni.

Non ci si risparmia neanche di citazioni cinematografiche e non, prevalentemente con Tony baby-superuomo nietzschiano con i poster di 8 e ½ e Blow Up e che legge Nietzsche, Sartre e la Winterson.
Si conclude con un ottima colonna sonora, le puntate sono zeppe di musica ottima, da Foals a Thom Yorke e Bright Eyes.
Insomma fanculo ai ragazzi del Upper East Side, Londra è più figa!

Se il mio polpettone non vi fosse bastato provate il Secret Party, puntata speciale di 10 minuti slegata dalla trama principale, che riassume come si deve il mood della serie.

domenica 20 luglio 2008

Attenzione

Attenzione, questo template fatto con tanta fatica e disperazione temo sia visibile solo con i settaggi del mio monitor. Per cui se con il vostro pc si dovesse vedere una porcheria è perchè non ho avuto voglia di sbattermi.