domenica 16 settembre 2007

L’anticristo dei videoclip

Sophie Muller è una pioniera dei videoclip con un gran talento che, se non viene ben incanalato da un bravo produttore/produttore esecutivo/direttore artistico risulta quasi inutile come nel caso di Tell Me Where It Hurts dei Garbage.


Il video parte con buone premesse, c’è la nostra bella Shirley Manson che “interpreta” una timida e insicura fanciulla che viene invitata a partecipare a festini/incontri d’affari/boh (?) in cui si sente a disagio ed esclusa, perché a differenza degli altri partecipanti lei è senza accompagnatore. La pulzella ritrova così rifugio in incontri sessuali quasi sadomasochisti con un baldo giovine conosciuto in un cafè. Fin qui tutto bene la storia prosegue liscia e vede diverse scelte registiche positive, come le immagini di cibi usate come metafore sessuali (su tutte il bicchiere di latte rovesciato), il tutto ambientato in una pseudo Francia anni ‘60.
Poi arriva la pazzia della Muller, la storia diventa improvvisamente inutilmente complicata e confusa; il bel ragazzo con cui Shirley aveva rapporti occasionali diventa improvvisamente un disabile di cui deve prendersi cura. Ora la nostra “eroina” può partecipare ai festini senza sentirsi più abbandonata. Con molta fantasia possiamo pensare che l’invalidità del giovane sia una metafora della sottomissione alla ragazza, ma tutto ciò con molta fantasia.
Questo è solo uno dei tantissimi esempi dei video che la Muller rovina con le sue stesse mani, e il problema e che decine di artisti vanno pazzi per i suoi lavori e la chiamano ad ogni occasione...

1 commento:

  1. I’d prefer reading in my native language, because my knowledge of your languange is no so well. But it was interesting! Look for some my links:

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